Pubblicato il 22 ottobre 2013
È legata all´autunno e alle festa di Ognissanti in particolare l´origine dei papassinos, uno dei dolci più tipici e apprezzati della nostra isola che un tempo era tradizione preparare in casa in forno a legna dopo aver cotto il pane (cottura che sprigiona aromi ancora più deliziosi).
Ancora oggi, infatti, ai Santi e ai morti nelle case dei sardi non manca mai un bel vassoio di fragranti papassinos da offrire agli ospiti e, naturalmente, da consumare in famiglia.
Un dolce nutriente e dalla gradevolissima profumazione che deve molto, appunto, ai buoni frutti raccolti a fine estate: noci, uvetta, vin cotto (sapa di mosto d´uva impiegata nella variante al vincotto) e anice (presente nella versione all´anice sia nella glassa che con aromatici semini nell´impasto) sono i gustosi ingredienti di stagione usati per arricchire la frolla.
Un dolce che qui in laboratorio continuiamo a preparare nel rigoroso rispetto della ricetta tradizionale e che, proprio nel periodo di Ognissanti, proponiamo anche come prodotto fresco usando come base lo stesso impasto dei biscotti di semola (durata max 10 gg; disponibile nel punto vendita o spedito su ordinazione).
Sono svariate le occasioni in cui assaporare la dolce naturalezza dei nostri papassinos: a colazione, a merenda o come squisito fine pasto, ottimi da accompagnare sia con vini da dessert che con rossi più corposi (come i Cannonau di Sardegna).
E se è vero che è uno dei dolci a più lunga conservazione (fino a 4 mesi), noi vi suggeriamo però di consumarli entro un paio di mesi se volete sentirne meglio fragranza e profumi.