Pubblicato il 1 febbraio 2013
Una ricetta che si perde nel passato, una tradizione che si conserva identica da secoli, una lavorazione lunga e rigorosamente manuale, un gusto deciso e intenso: questo è il pistiddu, delizioso dolce al vincotto simbolo del nostro paese, Dorgali, a cui si richiama anche il logo Esca.
Un dolce la cui storia è da sempre legata con quella dei tradizionali fuochi accesi alla vigilia delle due principali feste dorgalesi di gennaio, Sant´Antonio (il 16) e San Sebastiano (il 19).
È in occasione di queste ricorrenze, infatti, che il dolce -preparato con pazienza e decorato con dovizia dalle donne dorgalesi per conto delle famiglie dei ´priori´ dei due santi- veniva offerto in piazza, accompagnato da del buon vino, a tutta la comunità raccolta per la celebrazione di ancestrali riti propiziatori intorno ai falò odorosi di rosmarino.
Sono almeno 3 le particolarità di questo dolce:
- Il nome
Deriva dal ripieno stesso -una marmellata a base di sapa di mosto d´uva (o fichi), scorze d´arance grattugiate, miele e poca semola- chiamato, appunto, pistiddu.
- L´impasto
La lavorazione, lunga e laboriosa, può essere eseguita con due tipi di impasto, entrambi fatti a mano.
La pasta suitta o travallà (significa ´lavorata´), a base di semola di grano duro, poche uova, zucchero e strutto, è la variante più antica e impegnativa da preparare; il suo buon profumo a base di semola mette in risalto il gusto intenso del ripieno.
La pasta ciambella è più ricca di ingredienti ma più facile da preparare; fragrante e friabile, si sposa in modo più delicato col pistiddu.
- Le decorazioni
Il pistiddu, composto da due dischi circolari di sfoglia con dentro il ripieno, è un dolce esteticamente molto bello da vedere.
Merito delle gradevoli decorazioni eseguite a mano sul disco di copertura con l´uso di rotelle dentate e altri ferretti: gli abili ricami fitomorfi (fiori, foglie, piante, frutti) o l´incisione di croci e iniziali dei due santi conferiscono simboli benedicenti e beneauguranti al dolce.
Nel nostro laboratorio, prepariamo ancora a mano il pistiddu seguendo la ricetta tradizionale: è in questo modo che vi garantiamo autenticità e sapore. Un dolce genuino e sostanzioso che vi consigliamo di consumare entro 7/8 giorni dall´acquisto, per gustarlo al meglio in tutta la sua fragranza.